Il 7 giugno il movimento dei Cursillo di cristianità della nostra diocesi, impegnato in attività di pre e post Cursillo, ha organizzato un ritiro a Castelpetroso, al quale hanno partecipato circa cinquanta persone. È stata una giornata piena di emozioni che ci ha ricordato un po’ i tre giorni del Cursillo. Appena arrivati sul posto c’era un bel venticello fresco, abbiamo partecipato alla santa messa ed abbiamo ascoltato la storia del santuario. Improvvisamente ha cominciato a piovere e la temperatura si è abbassata notevolmente, tanto da creare dei disagi, infatti per ripararci, ci siamo un po’ sparpagliati. Grazie a Dio dopo pranzo il tempo si è aggiustato e abbiamo iniziato la via Matris. Questo percorso della via Matris, come accennato in precedenza, ci ha ricordato tanto quello dei tre giorni: è iniziato in modo molto faticoso con una bella salita ripida, su un percorso disconnesso, quindi era molto difficile da percorrere, man mano però il percorso è diventato meno faticoso ma non per questo semplice, ci sono stati momenti di forti emozioni nelle varie stazioni che abbiamo affrontato soprattutto quando ci siamo fermati davanti alla stazione dove c’era Gesù crocifisso e la madre ai piedi della croce. In quella stazione, fermi la a pregare e a contemplare, un mistero così grande, accompagnati dalle note del canto “madre io vorrei” è stato un momento indescrivibile, eravamo come rapiti da quella croce, da quell’uomo sulla croce morto per te e per me. La ripresa del cammino, dopo quella stazione, è stata particolare, infatti la fatica cominciava a farsi sentire e qualcuno si era seduto per riprendere fiato, è stato bello vedere come ognuno cercava di incoraggiare l’altro, cercava di sostenere l’altro, proprio come nei tre giorni, proprio come nella nostra ultreya.
Quando siamo arrivati in cima, alla fine del nostro percorso, c’è stata un’esplosione di gioia. Gioia per avercela fatta, gioia per aver vissuto quelle emozioni, gioia per esserci sostenuti a vicenda. Gioia che ha caratterizzato il rientro in discesa, proprio come nel cammino alla sequela di Cristo, dopo un inizio che può essere difficile o faticoso, se si riesce a camminare insieme si può tramutare tutto in gioia.